Passeggiate invernali #2

La primavera sta per arrivare quindi mi sembra giusto postare foto che risalgono al febbraio addirittura di qualche anno fa. Si tratta di foto scattate nella bassa parmense vicino al Po, tra Zibello (terra del celebre culatello) e Polesine Parmense.

Chiesa a Polesine Parmense:

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Ristorante “Antica Corte Pallavicina”:

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Altra chiesa a Polesine Parmense:

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Fornace abbandonata vicino ad Ardola (Zibello):

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Czestochowa + Auschwitz [Cracovia Pt. 3]

Ed ecco l’ultimo post fuori stagione! Il terzo (e praticamente ultimo) giorno non è andato come previsto: troppo tempo passato in macchina, tra strade sbagliate, indicazioni che non abbiamo capito, traffico e code, ma anche troppa gente, momento sbagliato e giorno sbagliato. Comunque, dopo aver sbagliato strada non so quante volte, siamo arrivati a Czestochowa, dove si trova il Santuario omonimo. Oggetto di culto del santuario è l’immagine della Madonna Nera col Bambino, che, secondo la leggenda, fu dipinta da San Luca, contemporaneo della Madonna e quindi, unico ad aver dipinto il suo vero volto.

Siamo arrivati in tarda mattinata, il santuario era pienissimo, c’erano code lunghissime per entrare, ci continuavano a fermare persone che volevano venderci santini, libretti con preghiere, immagini sante e altre mille cose, insomma, più che un luogo di culto sembrava un gran mercato. Siamo riusciti ad entrare (ma non dove si stava svolgendo la messa, che comunque era visibile anche da alcuni schermi sparsi per la chiesa) e abbiamo visitato una parte, tra cui il primo piano e il museo, dove si trovano alcune reliquie e oggetti vari appartenuti a Papa Giovanni Paolo II.

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Dopo un gelato ed innumerevoli altri giri in macchina (sbagliato di nuovo strada mille volte e code varie), siamo arrivati nella città di Auschwitz (Oświęcim), in tarda serata (era ormai il tramonto). Vista l’ora alcuni luoghi erano già chiusi o stavano per chiudere, quindi abbiamo visitato solamente il campo di Birkenau (chiamato anche Auschwitz II), che si trova nella frazione di Brzezinka, a circa 3 km da Oświęcim. Delle circa 300 baracche costruite ne sono rimaste intere una ventina in legno e 45 circa in muratura. Al centro delle baracche furono costruiti dei camini che avrebbero dovuto riscaldare l’interno e proprio questi camini sono l’unica cosa rimasta tra le baracche distrutte. Fu scelto dai nazisti questo luogo per la vicinanza alla ferrovia: al termine del tratto ferroviario oggi si trovano le rovine di due crematori e delle camere a gas, fatti esplodere dalle SS in ritirata. Tra le rovine si trova il monumento in memoria delle vittime, inaugurato nell’aprile del 1967. La visita è devastante, ti lascia un’angoscia tremenda.

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La sera abbiamo cenato al quartiere ebraico (Kazimierz), al Nova Restobar dove, finalmente, ho assaggiato la wódka.

La mattina dopo, purtroppo, avevamo già il volo per il rientro a casa e per il ritorno sui libri:

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E, come solito, alcune foto scattate col cellulare:

Pausa in autogrill – altro che fiori, uomini regalatemi caramelle! – pubblicità stupende

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Cena al Nova Restobar – Selfie con wódka

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Insomma, io non vedo l’ora di tornarci!

 

2015 Recap

Con il 2016 iniziato da pochi giorni, ricapitoliamo il 2015 (fotograficamente parlando, niente smancerie).

Prove culinarie (sono negata in cucina):

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Cieli parmensi:

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La super nevicata di febbraio (altre foto qui):

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Fuochi d’artificio di fine estate:

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Nebbia a Mantova:

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E nebbia davanti a casa:

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Esperimenti con nuove lenti:

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Igor <3:

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Pioggia con sole a Ferragosto:

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E subito dopo (doppio) arcobaleno:

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Cose belle nella campagna di Cremona:

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Expo a Milano:

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Eclissi di marzo e settembre:

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Viaggio a Cracovia (altre foto qui e qui):

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E secondo viaggio in Irlanda (altri qui, qui, qui, qui e qui) con amici vecchi, nuovi, e altri conosciuti durante il viaggio (la foto non è mia):

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Non mi resta che dire buon 2016!

Cracovia [Pt. 2]

Il giorno successivo non è iniziato nel migliore dei modi: mentre mi asciugavo i capelli (a testa in giù) alcuni sono stati agguantati dalla ventola del phon (mancava il copriventola). Nei successivi 5 secondi (che mi sono sembrati lunghissimi) nella mia testa si sono susseguite le frasi: che cavolo sta succedendo/porca miseria che dolore/cacchio il phon me li sta strappando tutti/ok sono riuscita a spegnerlo/ommioddio sarò diventata pelata/che mal di testa/ok, ho solo una cofana di capelli tutti aggrovigliati sulla testa. Terminate le risate iniziali (degli altri, non mie..) ci siamo diretti verso la città di Nowa Huta, dopo aver noleggiato la macchina. Nowa Huta, a circa 30 minuti da Cracovia, venne costruita nel 1949 su decreto di Stalin. La città doveva essere il nuovo modello di architettura socialista, da contrapporsi alla città vecchia e “borghese”(Cracovia); si caratterizza per ampi viali e strade alberate, punteggiati da spazi verdi. Consigliata la visita, soprattutto agli appassionati di storia della seconda meta del ‘900 e agli architetti XD

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Dopo aver preso un cappuccino allo Stylowa (dove parlavano solo polacco e russo, il cappuccino però penso fosse uno dei migliori bevuti all’estero) ci siamo diretti verso le miniere di sale a Wieliczka (Kopalnia Soli). Si tratta della più vecchia miniera della Polonia: i minatori, dal X secolo in poi, hanno scavato un labirinto di 300 km, 9 livelli di gallerie da percorrere da 64 a 125 m di profondità, con laghi, vecchi attrezzi, rilievi, cappelle e altro. Nota di merito va alla guida del nostro gruppo, un ragazzo molto simpatico e divertente (purtroppo non ricordo neanche il nome). All’interno ci sono circa 15° quindi consigliato un maglioncino o un giubbotto leggero.

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L’acqua era veramente molto salata :O

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Ci siamo poi diretti a Wadovice, città natale di Papa Giovanni Paolo II. E’ una città di poco meno di 20.000 abitanti, a circa 50 km da Cracovia, ai piedi delle montagne. Le principali attrattive turistiche sono la casa natale di Karol Wojtila e la chiesa parrocchiale, risalente al XIV secolo. La casa di Karol Wojtila oggi è diventata un museo con esposizione di oggetti, foto e ricordi della sua vita (noi non siamo entrati). Sia la chiesa che la casa si trovano nella piazza, praticamente affiancate. Carina, a mio parere, proprio la piazza, con le targhe dei viaggi effettuati dal Papa (credo rappresentassero i suoi viaggi). A Wadowice si trova anche il Kawiarnia Galicja, famosa perché si tratta della pasticceria dove Karol Wojtila andava a mangiare il kremowka alla panna (già finito quando siamo entrati noi).

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Foto random scattate a Cracovia dalla macchina:

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Il secondo giorno termina qui, a pranzo abbiamo mangiato nel ristorante delle miniere di sale e la sera al Kawiarna Europejska, nella Piazza del Tessuto, dove ho mangiato la zuppa più buona del mondo (l’ho adorata veramente).

E queste le foto col cellulare.

Selfie con la mia maglietta bellissima e palazzone sulla strada per Nowa Huta:

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Furgoncino a Nowa Huta

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Wadowice e la famosa zuppa di Cracovia

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La mia migliore amica della giornata, dovete sapere infatti che dopo il fattaccio con il phon e i capelli, ho smesso di asciugarli, e sebbene fosse luglio, al mattino c’erano qualcosa come 12°. Risultato? Oltre alla cofana , pure il mal di testa per tutto il giorno!

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Cracovia [Pt. 1]

Non scrivo da tantissimo tempo, lo so, ma purtroppo quest’estate gli esami universitari non mi hanno dato tregua, e quel poco di tempo libero che avevo ho evitato di passarlo davanti a un pc, a settembre esami e dente del giudizio tolto e a ottobre credo di aver dormito e basta. Tornando all’estate, a metà luglio, tra un esame e l’altro, ho deciso di prendermi qualche giorno di pausa e andare a Cracovia (in realtà l’occasione era un viaggio di laurea, non mia ovviamente). Mai decisione fu più azzeccata, siamo passati da più di 40° in Italia ai 15° di Cracovia. Una bella rinfrescata, e, sapendo quanto io poco sopporti il caldo e il sole, il fresco mi ha fatto proprio bene! Tornata in Italia mi sono buttata subito sui libri con un’ultima full immersion di tre settimane, e ho concluso alla grande la sessione estiva!
Tornando a Cracovia, abbiamo preso l’aereo da Orio la sera (eravamo in tre) e siamo arrivati a Cracovia con un anticipo di 20 minuti dopo un viaggio “ballerino” (caro pilota Sebastian, mi ricorderò di te). Ad attenderci all’aeroporto c’era l’autista che ci avrebbe portati in albergo. Ed ecco il secondo viaggio ballerino: l’autista guidava come un pazzo, per poco non investiva anche un pedone (aveva accelerato appena l’aveva visto :O ). Sconvolti, siamo comunque riusciti ad arrivare all’albergo, e poi subito a letto.
La giornata successiva, dopo una bella colazione, è stata dedicata tutta alla visita della città. Ci siamo subito diretti alla piazza, Rinek Głowny,la piazza medievale più grande d’Europa: al centro si trova il Palazzo del tessuto (Sukiennice) e da un lato la Basilica di Santa Maria. Dopo averli visitati ci siamo diretti in un museo lì vicino.
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Scultura di Igor Mitoraj:

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La Chiesa di Santa Maria (Kościół Mariacki), costruita nel XIV secolo sulle rovine di un santuario romanico, è un classico esempio di architettura gotica in Polonia. Da una torre ogni ora viene suonata la melodia “Hejnał Mariacki”.

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All’interno della chiesa, nel presbiterio, si trova l’altare, opera di Wit Stwosz, molto particolare perché è formato da 4 ali, due si aprono e due sono fisse. Quando è aperto si vedono 6 quadri che rappresentano i misteri di Maria, quando è chiuso si vedono 12 quadri che rappresentano scene di vita di Gesù e Maria.

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Mentre ci dirigevamo verso la Collina del Wawel, siamo passati davanti alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, dove si stava celebrando un matrimonio. La chiesa fu costruita sul modello di quella del Gesù a Roma e inaugurò lo stile barocco. All’esterno ci sono le statue dei 12 apostoli, all’interno si trova un pendolo di Foucault:

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Dopo aver pranzato (finalmente ho assaggiato i famosi pierogi), siamo andati verso la collina del Wawel. Su di essa si trovano il Castello e la Cattedrale dove vi sono sepolti alcuni re e persone importanti della Polonia. Il castello ospita anche il famoso quadro “La dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci, mentre nella collina si trova la Caverna del drago.

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Mi ero appassionata alla leggenda legata a Cracovia qualche anno fa, e l’avevo adorata fin da subito: parla di un drago, Smok Wawelski, che viveva in una caverna sotto la collina del Wawel, a fianco del fiume Vistola. Gli abitanti della città erano terrorizzati, divorava di tutto, raccolti, animali, ma soprattutto adorava le giovani ragazze. Il re Krak, stanco di questa situazione, promise la figlia a chiunque fosse riuscito ad uccidere il drago. Un ragazzo (forse un calzolaio) mise in atto allora uno stratagemma: riempì di zolfo un agnello e lo mise davanti alla caverna del drago, che lo mangiò immediatamente. All’improvviso iniziò a bruciargli lo stomaco e andò a bere l’acqua del fiume e bevve fino a scoppiare.
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La cattedrale gotica del Wawel (Katedra Wawelska) fu costruita nel 1364 e all’interno si trovano i resti di Stanislao, patrono della Polonia:
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Campana di Sigismondo, si dice che porti fortuna a chi la tocca con la mano sinistra:
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Il Castello Reale (Zamek Królewski) fu sede dei sovrani dall’XI al XVI secolo.
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Grotta del drago:
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Chiesa di San Bernardino:
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Ho fatto anche alcune foto col cellulare, che fanno ancora più schifo lo so (grazie Samsung da 2 pixel), ma volevo far vedere alcune cose, come ad esempio il cibo, che ho appunto fotografato solo col cell. Mi avevano avvertita che si mangiava male (perché “aaah come si mangia in Italia da nessun’altra parte!” e altre frasi tipiche che odio), ma non ci credevo molto, anche perché avevo già assaggiato alcuni piatti polacchi (sardine come mi mancate!) e infatti avevo ragione io (come solito d’altronde). Si mangia benissimo!! Anzi, credo di aver mangiato la zuppa più buona di sempre, la sogno ancora la notte.

Queste sono quindi alcune foto scattate col cellulare:

Persona felice, nuvole e tramonto dall’aereo

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Le colazioni salate che mi piacciono

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Opere al museo di Stanisław Wyspiański e torero che balla la pole dance

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Pierogi mangiati al Ristorante Tetmajerowska (se non ricordo male), nella Piazza del Mercato

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Cappuccino al Cafè Pianola e palazzo random

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Cena al Ristorante Czerwone Korale e Cracovia by night

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